


La Via dello Splendore… per Perugia
Un viaggio, un seminario, un regalo
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Vivo male? Direi proprio di si!
Posso fare peggio? Assolutamente si.
Come cambio la mia strada, come faccio a sentirmi meno triste, meno sola, meno insoddisfatta?
Riformulo. Come faccio a sentirmi più? Come faccio a vivere nell’abbondanza, nella bellezza,
nell’equilibrio nella pienezza di ciò che voglio?
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Inizio a distruggere tutto. Inizio con il lasciarmi alle spalle TUTTO. Ma proprio ogni cosa.
Inizio non a scegliere, ma a desiderare. E non tre soli desideri. Inizio con 101 e, man mano che si avverano, li sostituisco.
Sembra semplice? Lo è infatti. Ciò che è complicato è accorgersi di non esserne in grado. Saturi di condizionamenti, diventa davvero complesso ripulirsi di tutte le armature indossate negli anni e riuscire a vedere per davvero noi stessi. E’ più comodo, certamente, crogiolarsi nell’infelicità e buttare sugli altri la nostra spazzatura emotiva, piuttosto che accogliere la paura e cambiare.
Nella nostra zona di comfort siamo così impegnati a combattere con problemi e difficoltà, che immaginarsi liberi e senza confini, con infinite possibilità, terrorizza.
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La Via dello SPLENDORE
Vivere nello splendore, nella pienezza dell’imprevedibile mondo da noi desiderato si può. E’ solo una questione di disobbedienza! Disobbedienza a quello che fino ad oggi ha condotto la tua vita non dove tu volevi, ma dove tutto, fuori di te, vuole.
Un viaggio, un seminario, un regalo.
Tutto grazie alla spinta di chi, sul benessere e sulla ricerca del benessere, ha edificato un centro aperto a chi ha voglia di star bene: Epiùsion di Vera Fittipaldi. Grazie anche, e specialmente, a “Lupo e Contadino”, trasmissione web-radio, per l’ospitalità della sera prima.
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Igor Sibaldi e l’Albero della Vita
Igor Sibaldi e le parole dei suoi mondi non richiedono preparazione, richiedono apertura.
L’apertura a voler seguire una via. Non una qualunque. La via dello splendore, dello stupore, dell’infinito mondo che aspetta solo di essere creato.
E’ necessario solo e soltanto iniziare a desiderare. Perché, se si è sempre alla ricerca della felicità, certamente quello che c’è già non solo non basta, ma non ci va bene.
Igor Sibaldi percorre le vie della Qabbalah per consentire a tutti di “accorgersi” di come, “desiderare” prima e infine “volere”, permette di creare un proprio mondo straordinario. Ogni passo, ogni parola è un’indicazione. Parlarne è davvero riduttivo.
Crediamo di essere evoluti, ma in realtà l’evoluzione c’è stata solo nello scoprire e conoscere ciò che non tante persone, ma poche, hanno scoperto, guardando oltre quello che già c’è. Noi altri abbiamo subito una involuzione decisa dai condizionamenti esterni, dalla religione, dallo Stato e da molte credenze generate da paure funzionali pur di non vedere quello che ancora non c’è.
Il fascino di quello che era già, che può farti creare quello che ancora non sai. E’ azione, formazione, creazione e emanazione. Proprio in quest’ordine.

L’albero della vita ebraico ha un’immagine irregolare perché non deve rappresentare la realtà su di un piano, è imperfetta; non è un ragionamento, anche se lo si può considerare un algoritmo.
E’ il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mondi; è il cammino che abbiamo percorso per raggiungere la forma attuale. Ma è anche un percorso di risalita, attraverso il quale si può rinascere partendo dal “desiderare”.
Igor Sibaldi con “La Via dello Splendore” ci ha fatto percorrere la discesa e la risalita dell’albero della vita, portandoci per mano attraverso le sue infinite conoscenze. Infinita cultura che espone in modo leggero ma mai banale, ironico e serio, accessibile a chiunque voglia accedere, e a chiunque abbia il desiderio di sfidare la propria razionalità disarmandola dalla chiusura, per paura.

Laddove potrebbe sembrare un incontro per apprendere e per conoscere, non lo è affatto. Non è solo questo. Ogni seminario tenuto da Igor Sibaldi, non è solo un seminario. E’ molto di più. E’ il caos che crea. E’ uno scossone che ti rende, in un modo molto personale, incapace di orientarti tra assurdi “impulsi” che la tua mente continua a darti anche a distanza di tempo. Ed è nel caos che la vita si crea.
Come stesso Sibaldi asserisce, per la Qabbalah non ci sono maestri e non ci sono allievi, la si può solo conoscere. E’ una semplice e difficile strada che si può percorrere per elevare se stessi e abbandonare una vita sulle rotaie, costruite da altri per noi.
Qualora si volesse deragliare da questi binari e scoprire cosa c’è fuori, Igor Sibaldi è certamente un illuminatore, una guida; per me un maestro “visibile”.
C’è da aggiungere che se ogni viaggio arricchisce, non c’è nulla che può dare maggiore ricchezza che viaggiare nelle proprie e infinite potenzialità. Potenzialità che sono celate dai limiti imposti da egemonie sottili che alcune volte non siamo capaci di vedere; potenzialità che invece altri tendono a mostrarti: altri e pochi, come Igor Sibaldi.
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“Quando fai ciò che fanno gli altri, tanti si congratulano con te, ma non per te: sono contenti solo perché ti CAPISCONO. E «capire» viene da «càpere» che significa: «prendere», «tenere», «contenere». Ti capiscono: ti contengono, ti tengono. Loro e il loro mondo sono la tua prigione.”– Igor Sibaldi